Cenni storici
L’inizio dell’attività dell’Arciconfraternita della Misericordia di Arezzo risale al 25 agosto 1315, quando il Vescovo aretinoGuido Tarlati autorizzò, con rogito notarile, l’istituzione della “Compagnia della SS.
L’inizio dell’attività dell’Arciconfraternita della Misericordia di Arezzo risale al 25 agosto 1315, quando il Vescovo aretino
Guido Tarlati autorizzò, con rogito notarile, l’istituzione della “Compagnia della SS. Trinità” decretandone la supremazia
su tutte le altre Compagnie esistenti.
E già nel 1348 la “Societas SS. Trinitatis ” aveva acquistato case e terreni per farne la propria sede definitiva, che è tuttora
quella attuale.
La Compagnia della SS. Trinità continuò ad operare come tale fino al 1785, anno in cui con l’editto del 21 marzo, il
Granduca di Toscana Pietro Leopoldo decretò la soppressione di tutte le Confraternite e Compagnie.
Tuttavia, siccome a norma del rescritto Granducale le compagnie soppresse dovevano essere sostituite in ogni parrocchia
da una “Compagnia di Carità”, avente come scopo “oltre alle pratiche religiose e all’insegnamento della Dottrina
Cristiana, l’assistere gli ammalati e il trasportarli all’ospedale, il trasportare i morti al sepolcro e il procurare e distribuire
ai miserabili caritatevoli sussidi”, – scopi chiaramente non dissimili dai propri originari – la disciolta Compagnia della
Trinità si ricostituì presso la Cattedrale come “Compagnia di Carità del Duomo” estendendo di nuovo, in breve tempo, il
proprio patrocinio a tutta la città, visto che nessuna parrocchia, come previsto dal decreto granducale, aveva formato una
propria ” Compagnia di Carità”.
Prendendo atto del mancato costituirsi in Arezzo di altre Compagnie di Carità, nel 1792 fu chiesta al “Regio Trono”
l’autorizzazione per la “Compagnia di Carità del Duomo”, con il nuovo nome di “Compagnia della Misericordia e Morte” a
trasferirsi nella vicina Chiesa di S. Sebastiano e di poter ascrivere alla stessa anche i Fratelli estranei alla Parrocchia del
Duomo.
La richiesta, che sanciva di fatto la rinascita della vecchia Compagnia, seppure sotto diverso nome, fu approvata con
“rescritti della Segretaria del Regio Diritto del 30 Giugno e del 27 Luglio 1792”.
Il ritorno in una parte dell’antica Sede avvenne già nel 1826, anche se l’autorizzazione ufficiale al trasferimento dalla
Chiesa di S. Sebastiano giunse solo con il “Sovrano rescritto del 22 ottobre 1847”, che approvò anche il nuovo Statuto.
Attualmente risiede in altre stanze dello stesso locale che il Comune, cosi ordinando il Ministero, ha surrogato alle antiche,
riconoscendo il diritto di uso del Pio Istituto, con deliberazioni Consiliari del 26 novembre 1866 e 16 ottobre 1868. I locali
dove attualmente risiede, gravemente lesionati dai bombardamenti durante l’ultima guerra, sono stati restaurati a cura
dell’Amministrazione dell’Ente.
La Confraternita ha per Patrona la Madonna Ausiliatrice e dipende dal punto di vista dei valori morali, etici e religiosi
dall’Autorità Diocesana, rappresentata da un Correttore, Assistente ecclesiastico nominato dall’Ordinario Diocesano
competente per territorio