SEMPRE PIÙ “ASSO”

Con la pianificazione delle attività legate al progetto ASSO - A Scuola di SOccorso, che naturalmente va di pari passo con la programmazione scolastica, sono riprese anche le attività formative interne per il personale volontario partecipante come Comunicatore, in vista del 2025.

Data:
27 Novembre 2024

SEMPRE PIÙ “ASSO”

A questo fine ieri sera 26 novembre presso la Misericordia di Arezzo si è tenuto un atteso incontro formativo per i nuovi Comunicatori disponibili a essere impiegati nelle sedute scolastiche per le scuole dell’infanzia e primaria e secondaria di primo grado della nostra Provincia, incontro servito anche come aggiornamento per i già Comunicatori, dato che ha fatto il punto sulla pedagogia dell’intero progetto. Presenti Misericordie di tutta la provincia aretina, compresi i loro dirigenti.

L’incontro è iniziato ricordando caratteristiche e finalità del progetto, che ha portato a una nuova e moderna educazione alla relazione di aiuto e al senso di solidarietà di oltre 150mila alunni, solo nella nostra Provincia! Un bilancio culturale tutto in positivo che è la miglior conferma circa la straordinaria rilevanza sociale del progetto, dato che si fonda sull’accordo sinergico e integrato tra mondo scolastico, famiglie e associazioni del volontariato socio-sanitario-assistenziale.    

L’incontro di ieri sera, tenuto soprattutto dai due relatori specializzati Benedetta Ferreri e Filippo Pratesi – della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana – ha tracciato le sostanziali differenziazioni necessarie nelle metodiche di approccio finalizzate alle varie fasce d’età degli alunni, quindi secondo la loro appartenenza alle scuole dell’infanzia, alle primarie, alle secondarie di primo grado ecc, compresa una iniziale trattazione della Protezione Civile per la primaria.

In pratica, per i Comunicatori è essenziale non commettere errori nel modo di porsi di fronte alle diverse classi di scolari, pena l’inefficacia o addirittura il rifiuto del messaggio e quindi con il rischio di mancare completamente l’obiettivo educativo. Mentre, con le giuste consapevolezze pedagogiche, si può essere incisivi sotto il profilo educativo perfino nei casi delle classi più “complicate”. Ciò implica anche capacità di intesa con il personale docente. E per andare a segno in tutti questi obiettivi è indispensabile dapprima spogliarsi di ogni schema o convincimento acquisito nella propria formazione tecnica e fare spazio a quella di genere empatico e pedagogico, che prescinde sempre dai contenuti tecnici ed è invece alla base di una buona Comunicazione, quella capace di suscitare rapporti, relazioni, contatti e scambi di autenticità.

L’incontro, data la partecipazione consigliata anche a chi era già comunicatore – e i già comunicatori hanno risposto in pieno all’aspettativa, essendone presenti molti – è servito proprio per l’obbiettivo ultimo di condividere le pregresse esperienze e i contenuti del progetto, per definire linee comuni più omogenee possibile nelle modalità di comunicazione alle varie scuole e ai diversi alunni.



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