La processione di Ognissanti
Come preannunciato si è tenuta ieri 1° novembre presso il cimitero della nostra città a cura della Misericordia di Arezzo. Un itinerario di raccoglimento e preghiera che racchiude in sé simbolicamente anche la commemorazione dei cari defunti. Nonché uno speciale e grato ricordo verso alcuni benefattori della Confraternita.
Data:
2 Novembre 2024
Con la processione rituale di ieri 1° novembre, svoltasi presso il cimitero monumentale di Arezzo, cui hanno preso parte molti rettori dell’attuale Magistrato della Misericordia di Arezzo e alcuni soci che in passato ne sono stati componenti, si è confermata per il secondo anno consecutivo la ripresa di una tradizione che aveva dovuto subire una sospensione a causa dell’era Covid.
Conduttori della processione il Correttore spirituale della Misericordia di Arezzo padre Francesco Bartolucci insieme al Governatore della Confraternita prof. Pier Luigi Rossi; quasi tutti gli intervenuti hanno indossato la tradizionale e celebre veste scura composta da una lunga tunica e completata da un cappuccio detto “buffa”.
L’occasione ci è favorevole per ricordare le suggestive origini di questo speciale e antichissimo abbigliamento che serviva soprattutto a nascondere l’identità di colui che prestava volontariamente soccorso e aiuto agli altri, affinché chi veniva assistito non dovesse sentirsi in obbligo di ringraziare nessuno. Come a dire che il Volontario partecipava – e partecipa! – per puro spirito di servizio, senza aspettarsi neppure un “grazie” in cambio; e che “la solidarietà non ha volto”! Dopotutto quello dell’anonimato è tutt’oggi riconosciuto tra i valori fondanti della Misericordia e ancora adesso non sono pochi i volontari che iscrivendosi alla Misericordia dichiarano espressamente di non voler essere ripresi in foto e in video, né nominati. Dunque, malgrado si viva tutti in un’epoca basata sulla visibilità e sull’immagine, questo fenomeno ci rammenta che la Comunicazione non è né deve mai diventare un’ostentazione di vuote apparenze, bensì restare una trasmissione di valori sostanziali.
Non è un caso che la stessa ripresa di questa cerimonia della processione di Ognissanti consenta oggi di riparlare pubblicamente di questo valore identitario della religiosità insito nella Misericordia a simboleggiare la continua presenza della Confraternita, in vita come in morte, in solidarietà e carità, quotidianamente al fianco della cittadinanza aretina.
Ne è ulteriore riprova e testimonianza il particolare tributo di preghiera con cui il corteo si è soffermato a rendere speciale omaggio presso le sepolture di alcuni grandi benefattori della Confraternita.